Ep. 05 - I segnali del cane: cosa significano?

Avete mai guardato il vostro cane e pensato: “Che cosa mi starà dicendo in questo momento?”. Quante volte ci siamo chiesti cosa passi davvero nella testa del nostro cane? Lo osserviamo, lo vediamo muoversi, scodinzolare, magari sbadigliare o voltare lo sguardo… Ecco, oggi parleremo proprio di questo, dei segnali del cane e del loro significato… di quei gesti che sembrano semplici, ma che in realtà raccontano un intero mondo fatto di emozioni, intenzioni e piccoli segreti.
Oggi vi guiderò in un viaggio affascinante e delicato: più precisamente scopriremo insieme cosa significano davvero quei segnali che il nostro cane ci manda ogni giorno.
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Avete mai guardato il vostro cane e pensato: “Che cosa mi starà dicendo in questo momento?”. Quante volte ci siamo chiesti cosa passi davvero nella testa del nostro cane? Lo osserviamo, lo vediamo muoversi, scodinzolare, magari sbadigliare o voltare lo sguardo… Ecco, oggi parleremo proprio di questo, dei segnali del cane e del loro significato… di quei gesti che sembrano semplici, ma che in realtà raccontano un intero mondo fatto di emozioni, intenzioni e piccoli segreti.
Ciao a tutti e benvenuti a questa nuova puntata di “Un Cane in Famiglia”, il podcast pensato per chi vive in compagnia di un cane, per chi ancora sogna di farlo, e per chi vuole scoprire cosa significa davvero condividere la propria vita con un amico a quattro zampe. Ogni settimana esploriamo storie, curiosità, consigli e tutto ciò che ci aiuta a comprendere meglio i nostri compagni pelosi. Perché dietro ogni sguardo fedele c’è un mondo che merita di essere scoperto.
Io sono Roberto e oggi vi guiderò in un viaggio affascinante e delicato: più precisamente scopriremo insieme cosa significano davvero quei segnali che il nostro cane ci manda ogni giorno.
Prima di ogni cosa, partiamo da un aspetto importante, cioè il fatto che ogni cane ha un linguaggio tutto suo. Del resto, anche per l’uomo è un po’ la stessa cosa, non tutti dialogano allo stesso modo, alcuni privilegiano determinati aspetti e forme linguistiche, altri hanno la tendenza ad esprimersi aiutandosi con i gesti, e anche gli atteggiamenti durante le discussioni variano da persona a persona. Allo stesso modo, ogni cane ha il suo modo di esprimersi, non fatto di parole, certo, ma di gesti, posture ed espressioni.
Si tratta di un linguaggio sottile, spesso silenzioso. Ma quando impariamo a riconoscerlo, tutto cambia improvvisamente.
Sotto questo aspetto, mi viene in mente un atteggiamento che aveva spesso la mia dolcissima cagnolina Lulù. Quando qualcuno veniva a casa, iniziava a scodinzolare e a muoversi in modo apparentemente “festoso” in tutto il soggiorno. Tutti noi pensavamo che fosse felicissima e che questo fosse un modo per dimostrare il suo entusiasmo… e invece no! Infatti, guardandola meglio, ho iniziato a notare che il suo corpo era più rigido del normale e che aveva la tendenza a mantenere lo sguardo un po’ fisso verso chi era entrato a casa.
Ma la cosa che a un certo punto mi ha fatto riflettere in modo particolare è stato il fatto, che Lulù avesse le orecchie basse. In pratica, quello che ho compreso è che quel comportamento di Lulù non era una manifestazione della sua felicità. Lulù era in difficoltà. E la sua coda in movimento non era un invito al gioco, ma più che altro un modo per dire che era a disagio, perché qualcuno stava invadendo il suo spazio, senza darle il tempo di metabolizzarlo.
Questo mi ha fatto comprendere una grande verità, vale a dire che i segnali del cane non sono uguali per tutti. Infatti, un movimento di coda può significare entusiasmo, ma anche ansia e nervosismo. Così come le orecchie dritte possono essere segno di curiosità, ma anche di attenzione, di allerta. E quegli sbadigli, che a volte interpretiamo come sonno, possono invece essere un modo gentile per dirci cose tipo, “calmiamoci un po’, sto cercando di gestire la situazione, dammi un attimo”.
Detto questo, partiamo proprio dalla coda e vediamo quali sono i segnali che un cane può volerci comunicare tramite il suo movimento. La coda è una specie di semaforo emotivo per il cane, è il mezzo che meglio di altri descrive il suo stato d’animo in tempo reale.
Una cosa importante in merito alla coda, è il fatto che spesso capita di interpretarla in modo troppo superficiale. Per esempio, quante volte abbiamo sentito dire “scodinzola, quindi è felice!”? Beh, vi do una notizia, non è sempre così. Perché il movimento della coda è qualcosa di molto più complesso e affascinante. Non si tratta solo di “sì” o “no”, felice o triste. Piuttosto, è un linguaggio sfumato, ricco di dettagli, in cui contano diversi aspetti, come la velocità, l’ampiezza, la posizione, e via dicendo.
Ad esempio, una coda che si muove in modo largo e morbido, accompagnata da un corpo rilassato e orecchie morbide, di solito descrive gioia e apertura. Pensiamo, per esempio, a quel momento in cui torniamo a casa e il nostro cane, felice di rivederci, ci accoglie come se fossimo l’evento più bello della sua giornata.
Ma se il movimento della coda diventa rapido e rigido, e magari tutto il corpo si irrigidisce, allora il messaggio cambia. Infatti, non si tratta più di entusiasmo, ma di tensione. Può anche essere eccitazione, sì, ma più in generale, è un segnale di allerta o agitazione. È come se il cane dicesse che è pronto a reagire e che non è tranquillo.
Ma ripetiamolo, non basta osservare il solo movimento, perché bisogna guardare anche la posizione della coda. Più precisamente, una coda mantenuta alta e ferma può indicare sicurezza o dominanza, soprattutto se il cane è in un contesto che percepisce come “suo”. Al contrario, una coda bassa, magari leggermente fra le zampe, racconta un’altra storia: quella della paura e dell’incertezza, o ancora della sottomissione.
A volte poi, la coda resta immobile. E questo è uno dei segnali più importanti e delicati, perché può indicare che il cane sta valutando la situazione, più precisamente, non ha ancora deciso come reagire ed è in ascolto, oppure in attesa di capire come comportarsi.
Ma la coda da sola non basta per comprendere cosa ci sta comunicando un cane. Un altro elemento sono le orecchie. E il loro movimento dice sempre qualcosa.
Per esempio, pensiamo a un cane che sente un rumore improvviso. In un istante, le sue orecchie si drizzano, tese verso la fonte del suono. Il cane non abbaia e non si muove… eppure si capisce che sta ascoltando e che è pronto, se necessario, è in allerta. In questo caso, le orecchie mostrano un chiaro segnale di attenzione, di vigilanza. In pratica, il cane è sintonizzato su quello che sta avvenendo intorno a lui e sta cercando di capire se c’è qualcosa di rilevante o potenzialmente minaccioso.
Ma il linguaggio delle orecchie non si ferma qui. Infatti, quando un cane si sente a proprio agio, curioso ma al tempo stesso sereno, le sue orecchie possono restare morbide, leggermente piegate, in una posizione naturale. Questo è ad esempio il momento in cui ci guarda mentre parliamo, mentre segue i nostri movimenti, e mentre partecipa alla vita della nostra famiglia con tranquillità.
Poi, ci sono le orecchie abbassate, un segnale che a volte ci stringe il cuore, come quelle orecchie che mostra magari quando ha subito un rimprovero da parte nostra. E ci sono le orecchie che il cane tira indietro o schiaccia contro la testa, quelle orecchie con le quali ci sta dicendo che si sente a disagio. In questo caso, le orecchie possono indicare paura, insicurezza o una forma di sottomissione.
Per esempio, a volte, durante le passeggiate che faccio con la mia cagnolina Lulù, mi capita di incontrare altri cani, com’è normale che sia. E in alcuni casi, specie quando gli altri cani si mostrano particolarmente vivaci o invadenti, Lulù abbassa le orecchie e mi guarda, manifestando in modo chiarissimo il suo disagio e il fatto che vuole andar via.
Comunque, è importante sottolineare che le orecchie non vanno mai interpretate da sole. Infatti, un cane potrebbe abbassarle anche per piacere, magari durante una sessione di coccole intense, o mentre si gode un massaggio dietro la testa. E in quel caso il corpo sarà rilassato, la bocca sarà aperta, e il respiro più lento. Insomma, tutto ci dirà che è felice.
Ma passiamo allo sguardo.
Beh, sullo sguardo possiamo dire che praticamente lo sguardo di un cane è un universo intero. In particolare, il cane a volte ci fissa con occhi dolci e fiduciosi, mentre altre volte li distoglie con discrezione. E tutto questo non è casuale. Infatti, quando il nostro amico a quattro zampe ci guarda intensamente (magari mentre aspetta il nostro prossimo gesto), effettivamente ci sta dicendo: “Sono con te, cosa succede ora? Che dobbiamo fare?”. Ma se lo sguardo è duro e prolungato, soprattutto verso altri cani o persone, può trasformarsi in un avvertimento. Mentre al contrario, se evita i nostri occhi, può significare che è in forte imbarazzo o difficoltà e sta cercando di calmare la situazione. In pratica, come se dicesse: “non voglio litigare, non sono una minaccia”. E questo semplice gesto ha spesso il potere di placare delle tensioni prima ancora che nascano.
Anche la postura racconta mille sfumature. Per esempio, un cane rilassato è facile da riconoscere, perché il corpo è sciolto, le zampe sono in un appoggio “morbido”, e la coda è in una posizione naturale. Ma quando invece si irrigidisce e si alza sulle zampe, e porta il peso in avanti, allora sta dicendo: “Attenzione, qui comando io”!, oppure: “Stai invadendo il mio spazio, e sto pensando se devo difendermi”. In quei momenti, poi, il cane comunica anche con la rigidità del proprio corpo, nel senso che i muscoli si fanno più tesi e pronti a scattare ad ogni reazione.
E invece, quando il corpo si abbassa e si fa piccolo, con le orecchie basse e la coda fra le zampe? In questi casi comunica paura, insicurezza, e il bisogno di dire: “Non voglio problemi, voglio solo sentirmi al sicuro”.
Comunque, dobbiamo anche tener presente che a volte la postura può essere ingannevole. Prendiamo per esempio il gesto di mostrare la pancia, comunemente associato ad un segno di fiducia, o ad un invito alle coccole. Se il contesto è di tensione, o peggio di litigio, potrebbe invece voler dire: “Mi arrendo, per favore smetti”. Ennesima conferma del fatto che il contesto è tutto e che lo stesso gesto, in momenti e situazioni diverse, può assumere significati diametralmente opposti.
Infine, c’è la voce, spesso sottovalutata, ma estremamente potente, perché i cani non abbaiano solo per fare rumore. Per esempio, c’è l’abbaio breve e allegro del gioco, c’è quello insistente e acuto dell’allerta, o c’è quello rauco e cupo di chi sta proteggendo il proprio territorio. E saper riconoscere queste sfumature ci permette di rispondere meglio ai bisogni manifestati dal cane, e di non confondere l’eccitazione con l’aggressività.
Il guaito poi, più sottile, è il suono della vulnerabilità. Ma mentre un cucciolo guaisce per richiamare la madre, un adulto lo fa per chiedere attenzione o per esprimere dolore. È un richiamo tenero, che va sempre ascoltato con attenzione. E non è mai casuale.
Infine, anche il ringhio, che a molti fa paura, ha il suo posto preciso in questo linguaggio. E non è sempre un preludio all’aggressione. Molto spesso è un semplice e chiaro avviso: “Sto per superare il limite, rispettami”. Ignorarlo significa non rispettare il bisogno del cane di sentirsi al sicuro.
In pratica, ogni segnale vocale, così come ogni postura e sguardo, forma una frase in un discorso continuo. In altre parole, il cane ci parla in ogni momento, però spetta a noi ascoltarlo davvero, perché l’errore più grande che possiamo fare è ignorare questi messaggi e interpretare tutto con la nostra logica umana.
E quando impariamo a leggere tutto questo insieme (occhi, corpo, voce) accade qualcosa di magico. Cioè, la comunicazione diventa fluida, quasi istintiva. Non si tratta più di “addestrare” il cane, ma di capirsi a vicenda. E in questa comprensione reciproca si sviluppa un vero legame.
Essere in sintonia con il nostro cane non significa quindi soltanto impartire comandi o coccolarlo nei momenti giusti. Significa diventare sensibili ai suoi segnali, e rispondergli con rispetto e delicatezza. Ed è questo che trasforma la nostra convivenza in una relazione profonda e appagante, fatta di fiducia e complicità reciproca. Certo, ci vuole tempo e tanta osservazione. Ma il bello è proprio questo, perché ogni giorno possiamo imparare qualcosa di nuovo e ogni volta che saremo in grado di capire al volo cosa ci sta dicendo, il nostro legame diventerà più profondo.
Quindi, alla fine dei conti, capire i segnali del nostro cane non è solo utile. È un vero e proprio gesto d’amore, perché è il modo in cui gli diciamo “io ti capisco”. E quando il nostro cane si sente compreso, tutta la relazione cambia, diventando più serena e autentica.
Grazie per aver ascoltato questa puntata di “Un Cane in Famiglia”. Io sono Roberto e vi invito a iscrivervi al podcast per non perdere i prossimi episodi e a condividere le vostre opinioni e domande sui canali social o tramite email.
Intanto, provate a fare questo piccolo esperimento: guardate il vostro cane, osservate come comunica, e quali segnali vi manda. E scrivetemi per raccontarmi cosa avete scoperto.
Noi ci ritroviamo presto, qui a Un Cane in Famiglia, per continuare a esplorare insieme questo meraviglioso mondo. Alla prossima puntata.