Ep. 06 - Come educare un cucciolo: guida pratica

C’è un momento, quando portiamo il nostro cucciolo a casa per la prima volta, in cui tutto sembra possibile: la tenerezza che ci travolge, le corse sul pavimento e i suoi piccoli guaiti curiosi. Ma subito dopo arrivano i dubbi: “Starò facendo le cose giuste?”, “Come posso insegnargli a comportarsi bene fin da subito?”. In questa nuova puntata di Un Cane in Famiglia, entriamo nel cuore dell’avventura: vediamo come iniziare ad educare un nuovo cucciolo.
Oggi parliamo di un argomento fondamentale: vale a dire come educare un cucciolo, passo dopo passo, con calma, empatia e tanta gioia.
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C’è un momento, quando portiamo il nostro cucciolo a casa per la prima volta, in cui tutto sembra possibile: la tenerezza che ci travolge, le corse sul pavimento e i suoi piccoli guaiti curiosi. Ma subito dopo arrivano i dubbi: “Starò facendo le cose giuste?”, “Come posso insegnargli a comportarsi bene fin da subito?”. In questa nuova puntata di Un Cane in Famiglia, entriamo nel cuore dell’avventura: vediamo come iniziare ad educare un nuovo cucciolo.
Ciao a tutti e benvenuti a questa nuova puntata di “Un Cane in Famiglia”, il podcast pensato per chi vive in compagnia di un cane, per chi ancora sogna di farlo, e per chi vuole scoprire cosa significa davvero condividere la propria vita con un amico a quattro zampe. Ogni settimana esploriamo storie, curiosità, consigli e tutto ciò che ci aiuta a comprendere meglio i nostri compagni pelosi. Perché dietro ogni sguardo fedele c’è un mondo che merita di essere scoperto.
Io sono Roberto, e oggi parliamo di un argomento fondamentale: vale a dire come educare un cucciolo, passo dopo passo, con calma, empatia e tanta gioia.
Diciamo subito che il primo impatto conta. Immaginiamo questa scena: noi che apriamo la porta di casa, e il nostro nuovo cucciolo entra con le sue zampette in un mondo completamente nuovo. Un luogo di cui non ne conosce gli odori, i suoni, né tantomeno le regole. Quindi, tutto è una scoperta. Ed è in questo momento che iniziano a formarsi le basi per la sua educazione.
Quindi, qual’è la prima cosa che dovremmo fare? Penso che la prima cosa da fare sia quella di offrigli sicurezza. Mettere a sua disposizione un angolo tutto suo, tranquillo, con una cuccia morbida e magari un peluche o un altro oggetto comunque morbido.
In questa prima fase, non serve essere rigidi, ma piuttosto essere costanti e coerenti con ciò che permettiamo o meno di fare. Diciamo che i primi giorni sono più che altro di osservazione: lui osserva noi, e noi impariamo a conoscerlo. In questa fase, un suggerimento pratico che mi sento di dare è quello di scegliere poche regole chiare, da applicare fin da subito. Ad esempio: dove può salire (ad esempio sul divano o sulle sedie), dove si mangia, dove si beve, e dove si dorme. E, nel caso in cui si decida di usare la traversina o il tappetino, dove si fanno i bisogni). Queste piccole certezze diventeranno per lui punti fermi.
Ecco, partiamo proprio dai bisogni. Una delle prime sfide nell’educazione di un cucciolo è rappresentata dalla corretta gestione dei bisogni. Questo perché nessun cucciolo nasce già “educato al tappetino”, e i primi “incidenti” sono del tutto normali. L’importante, però, anche quando al nostro cucciolo scappa la pipì fuori dal tappetino, è non punire e non essere troppo duri con lui. Piuttosto, lo premieremo quando farà i bisogni nel posto giusto.
In questo senso, ricordo ancora i primi giorni a casa della mia cagnolina Lulù. La tenevo d’occhio in continuazione e quando vedevo che si comportava come se dovesse fare i bisogni, la prendevo e la portavo sul tappetino. Il più delle volte si trattava di falsi allarmi, ma quando non era un falso allarme e Lulù faceva i propri bisogni correttamente sul tappetino, le facevo un sacco di feste. E a volte le davo anche un premietto, perché i cani hanno bisogno del cosiddetto “rinforzo positivo”.
Un’altra cosa che si dovrebbe fare in questa fase è portare il cucciolo fuori un po’ più spesso, appena sveglio, dopo i pasti, o dopo i giochi. Tuttavia, questo va contemperato con il problema che i cuccioli non hanno ancora completato correttamente il ciclo iniziale di vaccinazioni, per cui sono più esposti a malattie pericolose, come per esempio quelle causate dal parvovirus o dal cimurro, che possono avere conseguenze anche molto gravi.
Quindi, sotto questo aspetto, quale potrebbe essere il comportamento migliore? Tenere il cucciolo sempre a casa? Ma anche no, è ovvio!
La risposta giusta è quella di trovare il giusto equilibrio tra sicurezza sanitaria e bisogni educativi, evitando aree ad alto rischio come parchi molto frequentati, zone sporche, o aree di sgambamento pubbliche, oppure evitando il contatto del cucciolo con cani sconosciuti e non vaccinati, o ancora non permettendogli di annusare o leccare feci o urine di altri animali.
Di conseguenza, consentire uscite brevi e controllate in strade pulite, marciapiedi, cortili privati o altre zone poco frequentate. Consentire contatti solo con altri cani sicuri e vaccinati. E soprattutto pulire sempre le zampe al rientro, soprattutto se il cucciolo ha camminato su superfici potenzialmente contaminate. E poi, confrontarsi sempre con un veterinario di fiducia, perché ogni cucciolo è diverso e vive in un ambiente specifico, quindi è sempre utile una valutazione personalizzata.
Oltre alla questione dei bisogni, un altro aspetto importante è quello del richiamo. Insegnare al nostro cucciolo il richiamo è estremamente importante perché il richiamo, vale a dire la capacità del cane di tornare da noi quando lo chiamiamo, è un vero e proprio pilastro del legame tra un cane e il suo proprietario, e può fare la differenza tra sicurezza e pericolo. Pensiamo ad una situazione tipica: siamo in un parco, il cane è libero e improvvisamente qualcosa lo spaventa e inizia a correre verso la strada. In quel momento, un buon richiamo può evitargli di essere investito da un’auto.
Ma non solo, il richiamo migliora anche la libertà del cane quando siamo fuori, nel senso che per esempio se sappiamo che il nostro cane tornerà quando lo chiamiamo, possiamo permetterci di lasciarlo più libero in contesti adatti, di farlo esplorare, correre, annusare senza la paura di perderlo.
Il richiamo non è solo un comando per gli ambienti esterni, ma vale anche a casa, quando vogliamo coinvolgere il nostro cane in una qualche attività, oppure per invitarlo a mangiare, o altro.
Insegnare il richiamo al nostro cucciolo non è difficile, dobbiamo chiamarlo per nome con un tono allegro, piegandoci sulle ginocchia e aprendo le braccia. Quando arriva, mostriamo il nostro apprezzamento, facciamo festa grande e magari diamogli un premietto. In questo modo piano piano il nostro cucciolo assocerà il comando di richiamo, per esempio “Vieni!” a qualcosa di bellissimo. Con la mia cagnolina, Luna, ho iniziato proprio così. Lei aveva due mesi e ogni volta che veniva da me, le facevo festa e le dicevo “Bravissima!”. In pratica, era tutto come un gioco.
In questo senso, il gioco si trasforma da semplice divertimento a strumento educativo potentissimo. E serve a sfogare l’energia, a rafforzare il legame, e al tempo stesso ad insegnare le regole.
Ma oltre alle regole, è necessario insegnare anche i divieti. In questo senso, è importantissimo far comprendere al nostro cucciolo il comando “No”.
Quando il nostro cane fa qualcosa che non deve fare, non serve gridare il suo nome in mezzo a frasi lunghe, o peggio, urlargli dietro e spaventarlo. Meglio un “No” secco, detto usando un tono deciso ma calmo.
Comunque, teniamo conto che educare un cucciolo non è un compito lineare. Ci sono momenti in cui sembra tutto chiaro e altri in cui sembra di ricominciare da capo. E questo fa parte del gioco. L’importante è non scoraggiarsi e mantenere la propria coerenza negli insegnamenti.
Diciamo che educare un cucciolo è un po’ come scrivere la prima pagina di un lungo romanzo in due. Ogni gesto, ogni parola, ogni carezza contribuisce a creare un rapporto unico e irripetibile. In cui non servono superpoteri, solo presenza, ascolto e tanta voglia di imparare insieme.
Grazie per aver ascoltato questa puntata di “Un Cane in Famiglia”. Io sono Roberto e vi invito a iscrivervi al podcast per non perdere i prossimi episodi e a condividere le vostre opinioni e domande sui canali social o tramite email.
Vi aspetto alla prossima puntata, dove esploreremo insieme altri aspetti interessanti della vita con il nostro amico a quattro zampe.